venerdì 5 dicembre 2008

lo stato

Lo stato non siamo noi
noi siamo i bambini spettinati
con le dita nel naso
lo stato è una poltrona di pelle,
gemelli d’oro ai polsi.
Lo stato è un sigaro
noi siamo gli incidenti stradali
l’influenza
le file agli sportelli
lo stato è Mangiafuoco
noi gli abbecedari
i morti delle stragi
lo stato è cemento e antenne
noi siamo belli come
pietre bianche su colline verdi
inutili come lupi ammaestrati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Foda!

Questa poesia rende l'idea della profonda disparità esistente tra la gente comune ed i ricchi "politicanti".

I politici esistono proprio grazie alle speranze di chi vorrebbe vivere meglio...che casino!!!!!

Complimenti !!!!

Dott. Cla

Anonimo ha detto...

grazie cla
ci vediamo sabato.
mauro