lunedì 15 aprile 2013

La quiete degli ulivi



Mi agita la quiete degli ulivi
ma poi ripenso
che è solo l’occhio che li vede.
Abbasso il viso
e il cane ride
avanzo tra i profumi
di un paesaggio che amo
e vorrei bruciare
mi siedo su una roccia che fa male
e lascio che il dolore ci si adatti.

Esco da me stesso, meno gli occhi
E vedo piccoli fiori voltarsi al sole
E sento il canto degli uccelli gaudi
E un albero robusto non temere il vento,
Ma tutto lì viveva prima di me
E tutto procederà nella mia assenza.