Quello che reggi dentro.
Rimangono,
certo che rimangono,
come pianto secco ai lati degli occhi
che il vento ricorda, curioso, e imbarazza
scorrono,
sfogli la vita, senza sorrisi
l'amaro di una mano calda alla gola
trascina, industriale
una valigia
su di un letto di ghiaia
e paghi col silenzio una montagna severa
-padrona di uomini chini e cestini di mele-
finché ti disinteresserai, bevendo con gli altri,
guardando fuori dai vetri
scorgendo strade e palazzi.
Rimangono,
certo che rimangono,
come pianto secco ai lati degli occhi
che il vento ricorda, curioso, e imbarazza
scorrono,
sfogli la vita, senza sorrisi
l'amaro di una mano calda alla gola
trascina, industriale
una valigia
su di un letto di ghiaia
e paghi col silenzio una montagna severa
-padrona di uomini chini e cestini di mele-
finché ti disinteresserai, bevendo con gli altri,
guardando fuori dai vetri
scorgendo strade e palazzi.
1 commento:
Questa poesia mi mette i brividi ogni volta che la leggo
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