I primi giri sto buono. Voglio vedere chi sono i miei avversari e se l'idea che mi sono fatto di loro non è sbagliata. L'uomo alla mia destra, ogni volta che il mazziere lo guarda mette le fiches sul tavolo. Sembra un invasato in piena crisi di tremore. Uno di quelli che in gergo viene definito "maniac". Gioca tutte le mani, non molla un colpo e anche quando è certo di aver perso punta i suoi ultimi soldi. Dopo neanche un'ora sarà andato al bancone delle fiches almeno tre volte. A guidare il gioco è il pelato che mi sta di fronte. Ha un consistente gruzzolo davanti a sé, stutto sparpagliato per il panno. Non lo sopporto. Le fiches devono essere sempre sistemate per far vedere agli avversari quanto ti puoi giocare. Che non fosse un giocatore leale l'ho capito subito dopo. Mi era già salita la pulce al naso quando per tre volte di fila aveva chiuso due colori e una scala con le ultime due carte contro il povero maniaco, ma ora ne avevo la certezza. Nell'ultimo giro ho sentito lo schiocco del mazziere. Anche il pelato se n'è accorto che questa volta il rumore era più forte del solito. Quando le dita si stancano, capita che si formino piccoli crampi alle mani e mentre il bastardo dava le carte ho sentito l'indice e il pollice scontrarsi. Questo avviene quando il mazziere cerca di far passare la carta, messa appositamente in fondo, di sopra. Dato per certo che il mazziere e il pelato erano d’accordo decisi di non entrare in nessuna mano fino alla pausa.
Alla pausa mi alzo, seguo il Mazziere che si dirige al bancone. Il pelato, per non dare nell’occhio, rimane fermo al tavolo a contare le fiches.
Mi siedo al bancone vicino al mazziere:
- che vuoi offrirmi da bere per cercare di corrompermi? – dice sorridendomi appena mi siedo e lo guardo in faccia.
Esplodo in una espressione infantile, fingo di parlare con un vecchio amico, annuendo e sorridendo a tempo gli rispondo:
- tu adesso vai dal floorman e gli dici che devi andare a casa perché ti fa male la pancia.
- Cosa? La pancia, ma sei impazzito?- mi risponde cambiando totalmente espressione.
- Rilassati o sarà solo peggio, ho visto il giochetto che hai fatto fino ad ora col tuo amico testa d’uovo, ma ora mi sono stancato, il pollo lo avete ripulito e voglio giocare.
- non so quello che dici io..
Alzo la giacca e gli mostro la mia amica Bobcat infilata nella cintura dei pantaloni.
- Sorridi! – mentre cono un colpetto alla sua spalla fingo di scherzare e divertirmi.
Il riporto di capelli del tipo s’impregna di sudore mostrando quasi completamente la sua testona bianca.
- bravo vedi che stai già cominciando a stare male?
Era bianco come un velo da sposa e grondava sudore a rivoli dalla fronte e dal collo.
Si alzò come uno zombie e si diresse verso il direttore di sala. Il floorman appunto.
CONTINUA
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